Griselda

Griselda

Intrecci Barocchi

Alessandro Scarlatti 1660-1725
Arie dalla Griselda
Soprano – Valentina Fortunato
Giovedì 12 settembre 2019 – ore 15,30
Auditorium Vincenzo Vitale – Avellino
Venerdì 13 settembre 2019 – ore 19,30
Chiesa di San Martino – Monteforte Irpino
Sabato 14 settembre 2019 – ore 13
Palazzo Zevallos – Napoli

Apollonio di Giovanni, La novella di Griselda, 1440 ca., Modena, Galleria Estense, tavola, cm 38 x 150,5.
Il dipinto, in origine fronte di un cassone nuziale, illustra la storia di Griselda, ultima delle cento novelle del Decameron di Boccaccio, considerata esemplare delle virtù allora richieste alle spose. Da sinistra a destra Gualtieri, marchese di Saluzzo dedito soprattutto ai piaceri, sollecitato a prendere moglie, parte per una battuta di caccia, suo passatempo preferito, e incontrata per caso Griselda, guardiana di pecore, decide di sposarla. La donna conquista l’amore dei sudditi ma non del marito che, anzi, per provarne “la pazienzia con cose intollerabili”, le infligge continui inganni e umiliazioni. Griselda, tuttavia, mai si ribella, nemmeno quando Gualtieri le ordina di restituire la dote e i beni acquisiti con il matrimonio perché vuole sposare una donna degna del suo rango. Nel cassone, a destra, Griselda, che chiederà di trattenere per sé solo una camicia per non disonorare “ignuda” marito e figli, è raffigurata nell’atto di restituire ogni cosa, compreso l’anello nuziale. La tavola mostra una raffinatissima esecuzione e grande attenzione nella descrizione degli abiti, resi con inserti di pastiglia dorata in rilievo, secondo il gusto allora dominante del gotico cortese.

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