Intrecci barocchi 2019 | Web press review

Critica classica

Il barocco musicale in tre concerti del “Cimarosa”

La magia del Barocco con l’Orchestra del Cimarosa

“E’ del poeta il fin la maraviglia (parlo de l’eccellente e non del goffo): chi non sa far stupir, vada alla striglia!” scriveva il poeta seicentesco Giovan Battista Marino e non possiamo che evocare la “maraviglia” pensando alla incredibile musica del periodo Barocco, che il Conservatorio Cimarosa di Avellino celebra in tre concerti gratuiti, dal 12 al 14 settembre, tra Avellino, Monteforte Irpino e Napoli dal titolo “Intrecci barocchi”.
Il compito di rendere vive le architetture, complesse e lievissime come la trama del pizzo dell’abito di una nobildonna, della musica barocca spetta all’Orchestra del Conservatorio Cimarosa, diretta dal M° Giuseppe Camerlingo.
Il primo appuntamento è per giovedì 12, alle ore 15.30 al Cimarosa in Piazza Castello; venerdì’ 13, alle 19.30 la musica si sposta presso la Chiesa di S. Martino a Monteforte (sotto le rovine del magnifico Castello) e domenica 14, alle 13, si conclude a Via Toledo nello splendido Palazzo Zevallos Stigliano. Due gli autori eseguiti nei concerti: Alessandro Scarlatti e Antonio Vivaldi.
Suoneranno nell’Orchestra del Cimarosa: Manuel Molinario all’oboe, Eleonora De Crescenzo, Mario Petacca, Marco De Caro e Simone Taurasi ai violini primi, Irene Teresa Buzzanca, Nicola Morelli, Marco Giorgio Gaggia e Greta Melone ai violini secondi, Giulia Romano e Miriam Romei alle viole, Francesca Montella, Gabriele Melone e Giovanna Di Domenico ai violoncelli, Stefano Di Martino al contrabbasso, Elisabetta Furio al continuo e Valentina Fortunato voce soprano. 
Identico per i tre concerti il programma che comprenderà: il «Concerto per oboe, archi e continuo in do maggiore, RV 452» e il «Concerto per 2 violoncelli, archi e continuo in sol minore, RV 531» di Vivaldi;  le «3 Arie dalla Griselda» di Scarlatti: «In voler ciò che tu brami», «Nell’aspro mio dolor» e «Dì, che sogno, o che deliro»,per poi tornare al «Concerto n.10 op. 3 per 4 violini, archi e continuo in si minore, RV 580» e «In furore iustissimae irae – Mottetto per soprano archi e continuo in do minore, RV 626» ancora di Vivaldi. 
«Questo programma è stato concepito per valorizzare alcuni promettenti talenti delle classi di strumento e di canto del Conservatorio Cimarosa, che si alternano come solisti e come accompagnatori spiega il Direttore d’Orchestra M° Giuseppe Camerlingo L’obiettivo è quello della formazione di un gruppo compatto che, nel repertorio barocco e in un organico ristretto, possa trovare quell’unità di intenti della pratica esecutiva necessaria alla coesione dell’insieme e che funga da catalizzatore anche per l’orchestra sinfonica».

Il “Cimarosa” protagonista a Napoli con i concerti a Palazzo Zevallos


 
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