Rassegna stampa 2000/2003


STABAT MATER

Sandro Cappelletto, LA STAMPA, 14/10/00
“Il disco… è ben curato… e Camerlingo è assai sensibile nel farci comprendere il doppio livello possibile di lettura.”

Gianpaolo Minardi, GAZZETTA DI PARMA, 30/10/00
“… la proposta deve la sua paternità ad un giovane direttore, Giuseppe Camerlingo il quale è altresì scrupoloso animatore dell’ensemble strumentale “Cosarara”… che si presenta con tutte le carte in regola nell’affrontare le sottigliezze stilistiche proprie a questa operazione…”

Mario Marcarini, MUSICA, novembre 2000
“… Giuseppe Camerlingo ne offre una lettura pulita ed elegante, tesa alla ricerca di un opportuno equilibrio tra l’originale pergolesiano e le aggiunte di Paisiello, che vengono giustamente evidenziate ma non eccessivamente enfatizzate. L’Ensemble Cosarara lo asseconda con precisione, esibendo un suono compatto ed un’intonazione costante…”

 IL DENARO, Arti & Cultura, 09-15/12/00
“Cosarara intende restituire la vita a capolavori dimenticati attingendo con criterio scientifico e spirito artistico a questa enorme miniera di bellezza e civiltà.”

IL MATTINO, 16/12/00
“E’ la prima incisione assoluta dello “Stabat Mater” di Pergolesi nella trascrizione di Paisiello… : protagonista di questa rilettura è l’Insieme strumentale Cosarara, non un’altra formazione di musica antica, ma un gruppo dagli orizzonti ed obiettivi culturali ampi.”

Sandro Compagnone, LA REPUBBLICA, 16/12/00
“… un’orchestra da camera raffinata e per nulla invasata dal demone della filologia a tutti i costi…”

Angelo Foletto, SUONARE, dicembre 2000
“… questa intelligente e suggestiva edizione può essere considerata una chicca assoluta… L’esecuzione dell’ensemble Cosarara merita gli elogi del caso; la rarità della proposta non va a scapito di una scelta interpretativa motivata nello stile e non avara di passione che Camerlingo imposta con bravura, trovando un quartetto di voci giovani e di ottima impostazione tecnico-espressiva.”

Francesco Maria Colombo, IO DONNA, 06/01/01:
“Ecco una riscoperta musicologia che corrisponde a una vera delizia musicale. Eccellente la direzione di Camerlingo e buoni i cantanti.”

A. M., AMADEUS, marzo 2001
“L’interpretazione offerta da Camerlingo e dall’ensemble “Cosarara” è di grande pregio dal punto di vista strumentale…”

THE CLASSIC VOICE, novembre 2001
“Un Cd entusiasmante merito del giovane direttore napoletano Giuseppe Camerlingo (a lungo assistente di Abbado), ammirevole per la capacità di coniugare eleganza stilistica e contenuto emozionale; del suo complesso di preziosi strumentisti Cosarara…”

L’OSSERVATORE ROMANO, 25/11/01
“A questa edizione ha posto mano, compiendo “revisione di revisione” un colto musicista a noi contemporaneo, Giuseppe Camerlingo il quale ne ha diretto e registrato una bella esecuzione, con l’orchestra “Cosarara”…”

Roberto Codazzi, PIU’ MUSICA, 05/04/03
“Un’interpretazione che si affranca dall’intimità del ‘700 per assumere un’espressione musicale più accesa e corposa.”

LE IMPRESE DELLA MUSICA

LA CRONACA DI CREMONA, Casalmaggiore, Crema, 10/12/01
“La manifestazione, intitolata “Le Imprese della Musica”, è la prima tappa di un ampio progetto di carattere divulgativo con il quale Cosarara vuole partecipare attivamente alla vita culturale cittadina, e nasce dall’esigenza di porre in relazione e in comunicazione differenti discipline. “

LA PROVINCIA, Cremona, 10/12/01
“La tre giorni di convegno è la prima tappa di un ampio progetto di carattere divulgativo con il quale Cosarara vuole partecipare attivamente alla vita culturale cittadina.”

 LA VOCE DI CREMONA, 11/12/01
“Questa prima tappa della manifestazione…si è presa il compito di rimettere in comunicazione l’ingegno umano al servizio del bene comune. Buona la presenza del pubblico, costituita prevalentemente da studiosi e studenti nel campo della musica…”

 

LA FORESTA INCANTATA A MILANO E A PARMA

SUONARE NEWS, maggio 2002
“Torquato Tasso e la Gerusalemme escono dalle aule scolastiche e diventano protagonisti di un originale progetto musicale.”

 Gianpaolo Minardi, GAZZETTA DI PARMA, 27/05/02
“Cosarara ha trovato significative affermazioni per il contributo recato alla restituzione sonora di opere rimaste nel dimenticatoio della storia; opere anche importanti come appunto La Foresta incantata di Geminiani che è stata presentata con vivissimo successo venerdì sera all’Auditorium Paganini…caratteri che la compagine ben equilibrata diretta da Camerlingo hanno lasciato ben intendere, attraverso una lente in cui la pur riconoscibile consapevolezza stilistica, lungi dal porsi come nuovo feticcio, astratto e autosufficiente se non addirittura stravolgente (il barocco dopato di certi complessi!) si muoveva sul filo di una naturalezza comunicativa, coerente in specie con l’occasione letteraria da cui queste pagine hanno preso vita.”

Massimo Rolando Zegna, AMADEUS, agosto 2002
“Cosarara è un gruppo solido ed affiatato, diretto da Camerlingo con chiarezza di idee nell’intento di rilevare l’inedito vitalismo, le sfumature modulanti, l’arguzia dei ritmi, l’imprevedibile gioco prospettico di differenti forme sonore con cui Geminiani stravolge il modello del concerto grosso.”

 

ARMIDA L’INCANTATRICE

Paola De Simone, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, 02/11/02
“Un operazione ‘colta’ che, dall’idea del melologo, trae lo spunto e, soprattutto, la forza di ritemprare la spesso stanca formula del classico concerto. Così trasformando una semplice antologia di brani d’opera a tema unico – appunto la storia della fatale maga Armida vinta da Rinaldo – in un calibratissimo mosaico di fabula e azione che, con ironia e sapienza, si diverte ad incrociare al margine delle note i diversi piani prospettici della storia e delle tradizioni letterarie, musicali e drammaturgiche.”

 Stefano Valanzuolo, AMADEUS, gennaio 2003
Armida l’incantatrice non è soltanto un concerto ma un esperimento narrativo firmato da Giuseppe Camerlingo e da Sandro Cappelletto, portato in giro per l’Italia con l’orchestra Cosarara e proposto, a Napoli, dall’Associazione Scarlatti. Il doppio binario lascia spazio a suggestioni diverse e coinvolge un pubblico non assillato per forza da ansie specialistiche. I lavori ripresi con innegabile gusto da Cosarara rendono il senso complessivo di uno stile fortemente segnato dalla vocazione teatrale.”

 

MOZART E L’ITALIA

GAZZETTA DI PARMA, 24/09/03
“…sul palcoscenico del Teatro Regio…l’ensemble Cosarara…istituzione musicale votata al recupero dell’enorme patrimonio di musica antica e alla sua riproposizione entro programmi che ne valorizzino connessioni tematiche e storiche.”

Lo SPECCHIO della STAMPA, 27/09/03
“…Ensemble Cosarara, un gruppo che si è segnalato per l’attenzione critica e creativa portata verso il repertorio settecentesco e preromantico, in particolare italiano.”

Alessandro Rigolli, GAZZETTA DI PARMA, 29/09/03
“Una proposta che evita le pagine di più immediata riconoscibilità, offrendo l’opportunità di perlustrare alcune delle pieghe del fitto catalogo mozartiano messe inevitabilmente in ombra dai più conosciuti monumenti sinfonici, concertistici e teatrali…la piacevolezza con la quale la compagine orchestrale impegnata ha attraversato queste pagine…ha confermato l’equilibrata attenzione della lettura di Camerlingo, fatta di sottolineature fugaci e accurati dialoghi strumentali…Una proposta musicale che ha decisamente coinvolto il pubblico presente…”

 

ANTICO E MODERNO

Claudio Gherbitz, IL PICCOLO, Trieste, 11/11/03
“Non un’ennesima appendice al culto dell’antiquariato ed alla prassi esecutiva secondo rigidi canoni filologici, bensì un complesso ed una guida che si dedicano al recupero ed alla valorizzazione della musica strumentale italiana dimenticata…Il preziosismo della serata consisteva nell’accostamento dello Stabat Mater con pagine del Novecento…la terza Suite dalle «Antiche Danze» di Respighi ha offerto agli archi di Cosarara ed alla loro guida, Giuseppe Camerlingo, il destro per riprodurre una studiata eleganza dei modi riprodotti con disinvoltura e puntualità strumentale. Se lo Stabat Mater è parso ancora una volta irresistibile, è perché ha trovato indispensabile adesione spirituale in tutti gli interpreti…gli applausi sono fioccati prolungati e convinti…”

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