A diptych by Lauro Rossi

 

 

 

Il Dittico sorprende
e diverte il Municipale
«Recupero d’autore»

Il c o m p o s i t o r e Lauro Rossi
riscoperto grazie al lavoro
d e l C o n s e r v a t o r i o Nicolini
• Il Teatro Municipale ha fatto da
cornice a un evento di grande va-
lore: la prima esecuzione moder-
na del “Dittico” di Lauro Rossi,
compositore ottocentesco oggi po-
co frequentato ma di sorprenden-
te attualità. Le due opere buffe che
compongono il dittico, “Lo zigaro
rivale” e “Un maestro e una can-
tante”, scritte nel 1867, sono state
riportate alla luce grazie al lavoro
del Conservatorio Nicolini, prota-
gonista di un’operazione cultura-
le tanto audace quanto riuscita
nell’ambito del progetto Casta Di-
va. A salire sul palco, gli allievi del
corso di canto lirico dell’istituzio-
ne piacentina (Jisoo Han, Enshi
Wang, Chiara Biondani, Shuaike
Gao, Hansol Kim; coordinamen-
to artistico Patrizia Florio che han-
no dato prova di talento, interpre-
tando con vivacità i personaggi
delle due farse musicali. La regia,
firmata da Roberto Recchia, ha sa-
puto valorizzare lo spirito comico
e il ritmo brillante dei libretti, men-
tre l’accompagnamento musicale
è stato affidato all’Orchestra Sin-
fonica “Votto”, diretta da Giusep-
pe Camerlingo, capace di esaltare
la leggerezza e l’ironia dello script.
Le due opere, pur nella loro brevi-
tà, sorprendono per la centralità
data alla prospettiva femminile,
tratto decisamente inconsueto per
il teatro musicale dell’epoca. In “Lo
zigaro rivale”, la protagonista Su-
sanna sfida apertamente i costu-
mi del tempo fumando in pubbli-
co, i n n e s c a n d o u n a s e r i e di situa-
zioni comiche. L’opera, pur nella
forma dell’intermezzo comico, ri-
flette una tensione reale dell’epo-
ca. In “Un maestro e una cantan-
te”, invece, il confronto ironico tra
u n maestro presuntuoso e u n a
cantante determinata si sviluppa
tra schermaglie artistiche e senti-
mentali, rivelando una donna for-
te, capace di ribaltare i ruoli con-
venzionali. La risposta della sala è
stata calorosa con risate sponta-
nee e applausi convinti che han-
no accompagnato entrambe le
rappresentazioni. «Quella andata
in scena a Piacenza – ha commen-
tato Florio – è stata una riscoperta
d’autore, una restituzione viva e
consapevole di un patrimonio di-
menticato, e al tempo stesso una
prova di maturità artistica peri gio-
vani interpreti, capaci di affronta-
re un repertorio raro con profes-
sionalità, ironia e una sorprenden-
te profondità interpretativa»

Matteo Prati – La Libertà di Piacenza – 20 maggio 2025

 

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